Racconto breve di Gatto999: Il Colloquio
-- Cosa sappiamo di questo signor Dahlén ?.. --
Chiese Richard Blackwell, direttore generale della Explorer Tech Ltd..
Una tra le prime tre industrie all'avanguardia nel settore della
tecnologia applicata. La seconda in ordine di fatturato medio annuo. La
prima in campo di ricerca sperimentale. La più importante in America.
--
Non molto. -- Rispose la signorina Duane Skinner, unica,
efficientissima e sensuale segretaria personale del signor Blackwell. --
Posso solamente ricordarle quanto ha scritto di sé nella lettera di
presentazione.
-- La
prego, la rilegga per me. -- Disse il direttore, rilassandosi e
distendendosi comodamente sulla sua poltrona ribaltabile. Dalla grande
vetrage alle sue spalle poteva spaziare ed ammirare la città di Miami
come pochi potevano permettersi, al centododicesimo piano. Era
rilassante e dava quella superiore sensazione di potere, sensazione che
Richard, personalmente, non amava poi molto, ma che aveva sempre il suo
effetto sulle persone che convocava.
Duane,
che si trovava seduta di fronte alla grande scrivania del suo
superiore, senza scomporsi, ed accavallando le gambe in una posizione
più consona, tirò fuori una lettera dal fascicolo che teneva in grembo,
ne estrasse il foglio stampato ed iniziò a leggere con tutta calma. --
Egregio direttore generale -- le lettere iniziavano tutte nello stesso
modo -- il mio nome è Erik Dahlén, sono nato ad Oslo in Norvegia il 29
settembre del 1988, ho conseguito la mia seconda laurea in fisica pura a
maggio di quest'anno, presso l'Università di scienza teorica ed
applicata di Helsinki. La mia prima laurea in ingegneria elettronica
risale a tre anni prima, conseguita presso l'Istituto Universitario
superiore di ingegneria di Bohn. Le scrivo per richiedere la possibilità
di sostenere un colloquio allo scopo di presentarmi e di proporre delle
idee. -- Finì di leggere il capoverso e guardò il suo superiore
aspettando un cenno per continuare.
Richard
stava osservando il soffitto, disteso scompostamente e rilassato sulla
sua poltrona in pelle. Aveva tutta l'aria di una persona immersa
profondamente in riflessioni di ordine estremamente importante, oppure
di un sognatore visionario perduto nei meandri delle proprie illusioni.
Duane
attese pazientemente, erano più di tre anni che lavorava assieme al
direttore ed aveva iniziato a comprenderlo molto bene. Non era una
persona dall'animo cattivo, generalmente si limitava a fare il possibile
per far coincidere le esigenze della Explorer Tech Ltd. con quelle di
coloro che proponevano particolari affari. Non era uno stupido e non era
mai capitato che l'azienda avesse sofferto in un qualsiasi modo delle
sue decisioni. Era un dirigente coscienzioso e particolarmente abile nel
suo lavoro. Quando un uomo come Richard si imbambolava a guardare il
soffitto, voleva dire che si era immerso nei suoi pensieri al punto di
non accorgersi più neppure della realtà che lo circondava. Stava
meditando. Duane questo lo sapeva perfettamente ed aveva imparato a non
disturbarlo. Si limitava ad attendere che il suo superiore arrivasse ad
una conclusione e le facesse sapere la sua decisione.
--
Due lauree, entrambe in discipline scientifiche. -- Sbottò Richard,
rimuginando tra sé e sé. -- Sicuramente una mente brillante. --
Aggiunse, tornando al mondo dei razionali esseri umani. Infine,
guardando la segretaria direttamente negli occhi, chiese. -- Non ha
scritto la sua votazione ?...
-- No. -- Fu la rapida risposta di Duane. -- Posso telefonare alle due università per chiederlo.
--
Si. Lo faccia. -- Acconsentì telegrafico. Poi, con un dubbio stampato
sul volto, chiese ancora. -- Lei parla finlandese e tedesco ?..
--
No. Solamente inglese e francese, ma non credo ci siano problemi. --
Replicò lei. Cosa credeva quel direttore, che lei non fosse in grado di
sbrigarsela in una faccenda di così poco conto ?... Aveva affrontato
incarichi ben peggiori.
--
Bene. Mi scusi. -- Richard era fatto così. Non era in grado di ferire
le persone che gli stavano vicine, e, spesso, non era capace di ferire
neppure quelle che vedeva una sola volta nell'arco della sua vita.
Tranne, naturalmente, quando gli interessi di tali persone non entravano
in contrasto con quelli dell'azienda. In un modo tutto suo si sentiva
giustificato a trattare con indifferenza chiunque avesse tentato di
proporre affari poco promettenti e meglio ancora truffe ai danni della
sua Explorer Tech Ltd..
-- C'è altro in quella lettera di presentazione ?.. -- Domandò ancora.
--
Si. Ci sono dodici indirizzi di laboratori in cui ha fatto tirocinio e,
ascolti, parla correntemente cinque lingue. Inglese, francese, tedesco,
finlandese e norvegese. Naturalmente il norvegese è la sua lingua
natale.
-- Cinque ?..
-- Le fece eco Richard, che in cuor suo credeva illusoriamente di essere
una rarità, conoscendo ben quattro lingue, compreso l'inglese, visto
che era americano di nascita.
--
Non c'è poi da stupirsi molto, considerato che le due università
che ha menzionato sono in due nazioni diverse. -- Ricordò Duane. -- In
ogni caso non è detto che tutto ciò che è scritto in questa lettera sia
la verità. C'è scritto, ad esempio, che ha lavorato come ricercatore in
campo di risonanza magnetica all'interno dei nuclei atomici della
materia presso il CERN. Lei naturalmente lo conosce. -- Affermò la
segretaria senza che le sue parole avessero la minima sfumatura di
scherno.
-- Certo che
lo conosco, la sua fama è unica. Lei crede veramente che abbiano
permesso ad un tipo come questo di entrare nei propri laboratori ?... --
Richard era visibilmente stupito, più scettico che impressionato.
-- Non saprei cosa rispondere, posso sempre controllare assieme agli altri indirizzi che ha menzionato.
--
La prego. -- Annuì lui. Poi, come colpito da un ricordo, chiese ancora.
-- Duane, mi faccia una copia della lettera e me la lasci sulla
scrivania, vorrei leggerla con calma.
--
La preparo immediatamente. -- Assicurò l'efficientissima segretaria
alzandosi in un unico fluido ed armonioso gesto ed uscendo dall'ufficio.
Non era stata congedata dal suo superiore, ma sapeva benissimo da sola
quando doveva andare e quando restare. A volte le bastava un singolo ed
impercettibile segno del capo oppure una sfumatura nel tono di voce. Era
una ragazza in gamba.
Richard
Blackwell rimase solo con i suoi pensieri e con il suo lavoro. La
scrivania era carica con un enorme pila di fascicoli da esaminare. Nulla
di veramente importante, solamente qualche pratica a cui concedere
permessi, qualche assegno da firmare, qualche lettera da comporre,
alcune decisioni di ordine logistico da prendere. Una noia. Tanto che
non si decideva ad aprire il primo fascicolo. Dentro di sé sapeva che se
non si fosse sbrigato la sua pila di fogli sarebbe ben presto cresciuta
ed il suo animo perfezionista ne avrebbe sofferto. Così, deciso a far
piazza pulita, si dedicò alacremente al lavoro.
La
giornata trascorse, inevitabilmente, troppo rapidamente. Il lavoro
assorbiva il direttore in un modo assoluto. Anche alle pratiche più
semplici egli dedicava l'intero suo essere, l'intera sua attenzione. Era
un perfezionista per natura, un pignolo di professione. Il suo lavoro
consisteva nel prendere decisioni, cosa questa non di poco conto. Amava
prenderle con il maggior numero possibile di dati a disposizione e
dedicandovi tutto se stesso. Anche per quelle di minor importanza.
Il
telefono sulla scrivania squillò, un cicalino intermittente prese a
vibrare. Era un suono leggermente fastidioso, specialmente per Richard
che, tutte le volte, aveva uno strano presentimento. Il suo apparecchio
personale non squillava quasi mai, lui era pur sempre un direttore
generale, e quando accadeva erano sempre cattive notizie o problemi di
una certa urgenza.
Sospirando premette un pulsante e si accomodò sdraiandosi sulla poltrona. Come per parare il colpo.
-- Cosa c'é ?.. -- Chiese leggermente scontroso.
--
L'ho chiamata solamente per sapere se era disposto ad ascoltare i
risultati dell'indagine sul professor Erik Dahlén. -- Disse la
segretaria attraverso l'interfono.
-- Chi ?..
-- Dahlén, quello che chiedeva un colloquio.
--
Si. Si. Ricordo. -- Veramente se l'era ricordato solo quando la
segretaria lo aveva identificato, ma la parte del dirigente molto
impegnato gli si addiceva a pennello ed un pò di vaga confusione con i
nomi era quasi un indice della grande quantità di problemi che era
costretto ad affrontare, non lo si sarebbe mai preso per un difetto
troppo grande. Oltretutto la signorina Skinner era abituata a
quell'atteggiamento ed aveva una memoria incredibile per i nomi, le
date, i volti e le scadenze. Una segretaria insostituibile oltreché
estremamente attraente. Anche questo non lo si doveva scordare. -- Può
venire anche subito.
--
Certamente. -- Rispose immediatamente lei. Magari avesse risposto a
quel modo anche quando Richard l'aveva invitata a cena. Non ricordava
bene, forse un anno prima. No. Erano passati due anni. Che figura che
aveva fatto !... Meglio non pensarci. Lei non era una di quelle persone a
cui fa piacere pasticciare la vita privata con il lavoro. Dopo quello
che Duane aveva detto con tono infuocato non ci aveva mai più provato.
Anche se di tanto in tanto non poteva fare a meno di pensarci.
Meno
di un minuto più tardi la signorina Skinner era al suo cospetto, rigida
di fronte alla scrivania e con una quantità di fogli sottobraccio
leggermente superiore alla media.
-- Da dove cominciamo ?.. -- Chiese Richard.
Lei,
sedendosi ed accavallando dolcemente le gambe, sorrise lievemente ed
estrasse dal gruppo la prima serie di appunti da consultare. -- Posso
elencarle le precedenti esperienze che il professor Dahlén ha al suo
attivo.
-- Prosegua.
--
Posso permettermi di esprimere un commento personale, se è lecito ?..
-- Chiese lei inaspettatamente, inarcando un sopracciglio.
-- Certamente. -- Cosa le stava mai prendendo ?..
-- Se la metà di quello che sono venuta a sapere è vero, allora siamo di fronte ad una persona unica.
--
Unica ?.. -- Le fece eco il direttore. Ultimamente Richard aveva usato
solamente monosillabi per parlare con lei. Sembrava uno sciocco
pappagallo, si sentiva uno sciocco pappagallo. -- Vuole dire che sarebbe
un elemento molto valido da inserire nello staff di ricerca ?...
--
Non mi permetterei mai di suggerire a lei una simile evenienza. --
Precisò subito. -- Ma ritengo che le doti di questa persona sono uniche e
potenzialmente utili.
--
Bene. -- Un altro monosillabo. Cosa altro si poteva dire ?... Non molto
purtroppo, senza sufficienti dati. -- Mi faccia un quadro generale.
Cerchi di attenersi ai fatti, anche se noto con piacere che la carriera
di questo professore l'ha appassionata.
--
Incantata. -- Precisò lei sorridendo. -- Ascolti. Ha conseguito la sua
prima laurea in ingegneria elettronica ottenendo il massivo di
votazione, nel tempo record di due anni. Naturalmente portando alla
commissione esaminatrice una tesi di ricerca sperimentale. Ha mai
sentito parlare del campo magnetico Dahlén ?...
--
Si. Mi sembra l'effetto che si ottiene polarizzando un oggetto per poi
osservarlo al microscopio elettronico. -- Le nozioni scientifiche di
Richard erano molto superficiali, ma vaste, visto il lavoro che svolgeva
e la gente con cui veniva a contatto quotidianamente. -- Vuole dire che
è suo ?...
-- Esattamente. Era la sua tesi di laurea.
-- Incredibile. -- Un altro monosillabo. Forse era meglio starsene per un pò in silenzio. -- Continui la prego.
--
La seconda laurea in fisica pura l'ha ottenuta ugualmente con lode.
Questa volta ha impiegato tre anni per completare la laurea. -- Duane
guardò il suo superiore aspettandosi un lieve commento, ma non ne
ottenne. -- Ho pensato che stesse rallentando. -- Aggiunse, come per dar
voce all'eventuale commento che avrebbe dovuto fare Blackwell. --
Quindi ho controllato con le date delle sue esperienze nei vari
laboratori. Sono concomitanti.
-- Vuole dire che si dedicava al lavoro e contemporanea-mente studiava ?...
--
Si. E non è finita. Attualmente è iscritto ad un corso di laurea in
matematica applicata. Per essere precisi, dato che ho indagato presso il
Politecnico universitario di Milano in Italia, ha terminato gli esami e
deve solamente consegnare e discutere la tesi. Al momento nessuno
conosce l'argomento che intende trattare. Dicono che hanno grandi
aspettative.
--
Strano. Così parla anche italiano. Una lingua non comune negli altri
paesi. -- Commentò triste Richard. La sua presunta dote con le lingue
straniere iniziava ad essere molto in ribasso. -- Continui.
-- Posso anche elencarle tutti i laboratori dove ha fatto ricerche, non sono poi molti.
--
Ha cambiato molti posti di lavoro ?.. -- Strano che un tipo simile non
sia stabile. Generalmente le persone con una cultura prettamente
scientifica tendono a consolidare la propria vita in una routine, in un
lavoro sempre uguale, anche se si tratta di ricerche in campi sempre
nuovi. Solitamente si tratta di persone estremamente fedeli al proprio
laboratorio.
-- Non direi. Ogni laboratorio che ha toccato è diventato famoso.
-- Come sarebbe a dire che è diventato famoso ?...
--
Ho controllato. -- Puntualizzò lei. -- Prima dell'arrivo del professor
Dahlén erano semplici laboratori di ricerca sperimentale. La maggior
parte a gestione parastatale. Sa cosa intendo. Pochi soldi, poco
personale, poca fantasia. Dopo il suo arrivo sono improvvisamente
diventati famosi in tutto il mondo per ricerche in settori a cui nessuno
aveva mai pensato in precedenza. -- Sospirò.
-- Lei crede che ci sia un nesso tra l'arrivo di questo professore e la fama dei laboratori ?...
--
Ne sono più che convinta. Ne ho contattati cinque e quello che ho
saputo è più che sufficiente per esserne sicuri. Dahlén lavorava sempre
nel campo che ha reso famoso il laboratorio.
-- Impressionante. Sembra un genio a giudicare dalla sua carriera.
-- Io credo lo sia. -- Duane sorrideva. Era bello vederla sorridere. -- Posso continuare ?...
-- C'è dell'altro ?.. -- Pareva impressionato.
--
Si. Non le ho detto che tesi aveva discusso per la sua laurea in fisica
pura. -- Richard tacque. Si sentiva come all'interno di un reattore
nucleare. Leggermente scombussolato. -- Conosce la teoria sulla materia
inerte magnetica ?...
--
No. Non ne ho mai sentito parlare. -- Una lacuna nelle sue conoscenze.
Non che fosse particolarmente importante per il suo lavoro da dirigente,
ma poteva tornare utile. -- Se ha fatto in tempo a documentarsi,
gradirei me ne parlasse.
--
Non sono in grado di stimare l'effettiva importanza di una teoria nel
campo della fisica pura. Anche se ho letto un articolo a riguardo, tanto
per sapere di cosa si tratta. Il tutto si riduce allo studio di
materiali non magnetici e non magnetizzabili posti all'interno di un
campo ad induzione magnetica di eccezionale potenza. Sembra che generino
delle onde anomale.
-- Sembra interessante.
-- Ha idea di cosa accada in un sistema simile ?...
-- Neppure la più pallida. -- Confessò lui burlesco.
--
Si creano dei vortici magnetici, ed a quanto pare le loro onde hanno un
sincronismo perfetto e variano a seconda del materiale utilizzato.
-- Non ne vedo l'utilità !... -- Sbottò Richard. Ma questo era solamente il pensiero di una mente burocratica e non scientifica.
--
Magari è una cosa che non ha applicazioni pratiche. Questo si. Però è
una novità. Un campo scientifico ancora inesplorato. In pratica la base
per la fo¬tuna del CERN.
-- Cosa c'entra il CERN ?...
--
Attualmente il professor Dahlén lavora al CERN su quella teoria che ha
elaborato come tesi. Cerca le formule che regolano tali processi.
--
Bene. Bene. -- Era leggermente stufo di sentir parlare di questo
elemento della razza umana che sembrava avere così poco in comune con i
suoi più pacati simili.
--
Ci sono altre informazioni ... -- ma la segretaria non riuscì neppure a
finire la frase perché Richard l'aveva azzittita con un gesto brusco
del braccio.
-- Ha
chiesto un colloquio ed un colloquio avrà. Le referenze sono molto
buone. -- Questa volta fu Duane a fare un brusco gesto con il braccio.
-- Si ?...
-- Non le sembra di sminuire un pò troppo le capacità di questo giovane ?...
-- Giovane ?... Ma se ha fatto tutte queste esperienze quanto vuole che sia giovane ?...
-- Ha solamente venticinque anni.
--
Venticinque ?... Mio figlio è più vecchio di lui ?... -- Richard era un
pò sconcertato. La decisione più ovvia che avrebbe dovuto prendere era
quella di assumere immediatamente un simile individuo, anche senza
colloquio preliminare. Eppure, per qualche suo inconscio e poco
razionale motivo, il giovane professore gli restava indigesto. Era
l'impersonificazione di tutto ciò che lui non avrebbe mai potuto essere
e, oltretutto, più giovane anche di suo figlio. Quel mascalzone che
ancora aveva da prendere la sua prima laurea in economia e commercio. --
Lo rintracci e lo convochi al più presto. -- Ordinò. Se voleva lavorare
alla Explorer Tech Ltd. era il benvenuto, ma non per questo doveva
piacergli a tutti i costi. Un colloquio preliminare andava fatto. Non
poteva certamente assumere una persona così, al buio. Anche se dovette
ammettere a se stesso che non era poi molto al buio, quel Dahlén aveva
più fragole nel suo paniere di un fruttivendolo.
=^.^=
Due
settimane dopo. Alle quindici in punto, Duane si presentò alla porta
del direttore Blackwell annunciando il professor Erik Dahlén, il quale
entrò nello studio immediatamente dopo di lei, con un gioviale sorriso
stampato sulle labbra.
-- Benvenuto professore. -- Lo salutò Richard alzandosi in piedi. -- Io sono Richard Blackwell, ...
...
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